COMPROMESSO IMPOSSIBILE
José Antonio PagolaIl messaggio di Gesù obbliga a ripensare tutta la vita; chi ascolta l'Evangelo intuisce che è invitato a comprendere, in maniera radicalmente nuova, il senso ultimo di tutto e l'orientamento decisivo della sua condotta.
È difficile restare indifferente alla parola di Gesù, almeno se si continua a credere alla possibilità di diventare sempre più umano. Ê difficile non sentire inquietudine e persino un certo malessere nell'ascoltare parole come quelle che il testo evangelico ci ricorda oggi: «Non potete servire Dio e la ricchezza».
Non è possibile essere fedele a un Dio che è Padre di tutti e vivere allo stesso tempo schiavo del denaro e del proprio interesse. C'è una sola maniera di vivere come «figlio» di Dio, vivere come «fratello» degli altri. Chi vive al servizio dei propri interessi non può prendersi cura dei fratelli, e, pertanto, non può essere figlio fedele di Dio.
Chi prende Gesù sul serio sa che non può organizzare la propria vita con un progetto egoista di possedere sempre di più. A chi vive dominato dall'interesse economico, persino se vive una vita pietosa e retta, manca l'essenziale per essere cristiano: deve rompere la schiavitù del «possedere» che gli toglie la libertà per ascoltare sul serio i bisogni dei poveri.
Non c'è un'altra scelta. Non può ingannarsi, credendosi «povero di spirito» nel profondo del suo cuore, perché chi ha un'anima povera, non continua a usufruire tranquillamente dei beni mentre, accanto a lui, ci sono bisognosi di tutto.
Nemmeno ci possiamo ingannare pensando che «i ricchi» sono sempre gli altri. La crisi economica, che sta lasciando senza lavoro tanti uomini e donne, ci obbliga a rivedere i nostri budget e pensare se non dovremmo ridurli per aiutare quelli che hanno perso il lavoro. Sarebbe un buon test per scoprire se serviamo Dio o nostro denaro.
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com