TRATTENERCI
José Antonio PagolaLc 6, 39-45
I nostri paesi e le nostre città offrono oggi un clima poco propizio a chi voglia cercare un po’ di silenzio e di pace per trovarsi con se stesso e con Dio. Non è facile liberarci dal frastuono permanente e dall’assedio costante di ogni tipo di chiamate e messaggi. D’altra parte le preoccupazioni, i problemi e le urgenze di ogni giorno ci portano da una parte all’altra, senza permetterci nemmeno di essere padroni di noi stessi.
Nemmeno nella propria casa, invasa dalla televisione e palcoscenico di molteplici tensioni, è facile trovare la calma e il raccoglimento indispensabili per trovarci con noi stessi e riposare gioiosamente davanti a Dio.
Ebbene, proprio in questi momenti in cui abbiamo bisogno più che mai di luoghi di silenzio, raccoglimento e preghiera, noi credenti teniamo frequentemente chiusi i nostri templi e chiese per buona parte del giorno.
Ci siamo dimenticati he è trattenerci, interrompere per qualche minuto le nostre urgenze, liberarci per qualche minuto delle nostre tensioni e lasciarci penetrare dal silenzio e dalla calma di uno spazio sacro. Molti uomini e donne si sorprenderebbero nello scoprire che, spesso, basta fermarsi e stare in silenzio un certo tempo per acquietare lo spirito e recuperare la lucidità e la pace.
Quanto abbiamo bisogno noi uomini e donne di oggi di trovare questo silenzio che ci aiuti a entrare in contatto con noi stessi per recuperare la nostra libertà e riscattare di nuovo tutta la nostra energia interiore.
Abituati al rumore e all’agitazione, non sospettiamo il benessere del silenzio e della solitudine. Avidi di notizie, immagini e impressioni, ci siamo dimenticati che ci alimenta e arricchisce di verità solo quello che simo capaci di ascoltare nel più profondo del nostro essere.
Senza questo silenzio interiore, non si può ascoltare Dio, riconoscere la sua presenza nella nostra vita e crescere dal di dentro come esseri umani e credenti. Secondo Gesù, la persona «tira fuori il bene della bontà che tesorizza nel suo cuore». Il bene non fiorisce da noi spontaneamente. Lo dobbiamo coltivare e far crescere nel fondo del cuore. Molte persone comincerebbero a trasformare la loro vita se riusciranno a fermarsi per ascoltare tutto il buono che Dio suscita nel silenzio del loro cuore.
José Antonio Pagola
Traduzzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com