Buscador Avanzado

Autor

Tema

Libro de la biblia

* Cita biblica

Idioma

Fecha de Creación (Inicio - Fin)

-

NUOVA IDENTITÀ CRISTIANA

Rate this item
(2 votes)

Per essere cristiano, la cosa più decisiva non è quello che crede una persona, ma che relazione vive con Gesù. Le credenze, in generale, non cambiano la nostra vita. Uno può credere che esiste Dio, che Gesù è risuscitato e molte altre cose, ma non essere un buon cristiano. È l’adesione a Gesù e il contatto con lui quello che cip può trasformare.

Nei vangeli si può leggere una scena che tradizionalmente si è chiamata la «trasfigurazione» di Gesù. Non è più possibile ricostruire l’esperienza storica che ha dato origine al racconto. Sappiamo solo che era un testo molto caro tra i primi cristiani poiché, tra altre cose, li animava a credere solo in Gesù.

La scena si situa in una «montagna alta». Gesù è accompagnato da due personaggi leggendari della storia giudea: Mosè, rappresentante della Legge, ed Elia, il profeta più amato in Galilea. Solo Gesù appare con il volto trasfigurato. Dall’interno da una nube si ascolta una voce: «Questo è il mio figlio amato. Ascoltate lui».

L’importante non è credere in Mosè né in Elia, ma ascoltare Gesù e udire la sua voce, quella del Figlio amato. La cosa più decisiva non è credere nella tradizione né nelle istituzioni, ma incentrare la nostra vita in Gesù. Vivere una relazione cosciente e sempre più impegnata con Gesù Cristo. Solo allora si può ascoltare la sua voce in mezzo alla vita, nella tradizione cristiana e nella Chiesa.

Solo questa comunione crescente con Gesù va trasformando la nostra identità e i nostri criteri, va guarendo la nostra maniera di vedere la vita, ci va liberando da schiavitù, va facendo crescere la nostra responsabilità evangelica.

A partire da Gesù possiamo vivere in maniera diversa. Le persone non sono più semplicemente attraenti o sgradevole, interessanti o senza interesse. I problemi non sono affare di ciascuno. Il mondo non è un campo di battaglia dove ciascuno si difende come può. Ci incomincia a far male la sofferenza dei più indifesi. Osiamo lavorare per un mondo un po’ più umano. Ci possiamo assomigliare di più a Gesù.

 

José Antonio Pagola

Traduzione: Mercedes Cerezo

Publicado en www.gruposdejesus.com

Read 1680 times
Login to post comments