SEGUACI LUCIDI
José Antonio PagolaÈ un errore credersi «discepoli» di Gesù senza fermarci a riflettere sulle esigenze concrete che comporta seguire le sue orme e sulle forze necessarie per farlo. Gesù non pensò mai a seguaci incoscienti, ma a persone lucide e responsabili.
Le due immagini che usa Gesù sono molto concrete. Nessuno inizia a «costruire una torre» senza pensare come dovrebbe agire per poterla finire. Sarebbe un fallimento cominciare a «costruire» e non poter finire l'opera iniziata.
L'Evangelo che propone Gesù è un modo di «costruire» la vita. Un progetto ambizioso, capace di trasformare la nostra esistenza. Per questo non è possibile vivere di maniera evangelica senza fermarci a riflettere sulle decisioni a prendere in ogni momento.
Molto chiaro è anche il secondo esempio. Nessuno si mette coscientemente di fronte a un avversario che si avvicina per attaccare con un esercito molto più potente senza riflettere prima se la lotta finirà con una vittoria o con una sconfitta. Seguire Gesù vuol dire far fronte agli avversari del Regno di Dio e della sua giustizia. Non è possibile lottare per i Regno di Dio in un modo qualunque. Bisogna lucidità, responsabilità e decisione.
Nei due esempi si ripete la stessa cosa: i due personaggi «siedono» a riflettere sulle esigenze, i rischi, e le forze che hanno per fare quello che devono fare. Per Gesù, fra i suoi seguaci sempre saranno necessari la meditazione, il dibattito, la riflessione. Se non pe così, il progetto cristiano potrebbe rimanere incompiuto.
È un errore affogare il dialogo e impedire ogni dibattito nella Chiesa di Gesù. Abbiamo più bisogno di mai di deliberare insieme sulla conversione che i suoi seguaci dobbiamo vivere oggi. «Sedere» per pensare con quale forza dobbiamo costruire oggi il Regno di Dio nella società moderna. Altrimenti, la nostra evangelizzazione sarà «una torre non finita».
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com