CARICARE LA CROCE
José Antonio PagolaQuello che ci fa cristiani è seguire Gesù. Nient’altro. Seguire Gesù non è una cosa teorica o astratta. Significa seguire le sue orme, comprometterci come lui a «umanizzare la vita», e a vivere contribuendo a che, a poco a poco, il suo progetto di un mondo dove regni Dio e la sua giustizia diventi realtà.
Questo vuol dire che noi, seguaci di Gesù, siamo chiamati a porre la verità dove c’è la menzogna, introdurre giustizia dove ci sono abusi e crudeltà verso i più deboli, chiedere compassione dove c’è indifferenza verso quelli che soffrono. Questo esige formare comunità dove si viva secondo il progetto di Gesù, con il suo spirito e il suo atteggiamento.
Seguire così Gesù, provoca conflitti, problemi e sofferenza. Bisogna essere pronti a ricevere le reazioni e le critiche da chi, per una ragione o l’altra, non cerca un mondo più umano, come lo vuole il Dio incarnato in Gesù, ma vogliono un’altra cosa.
I Vangeli hanno mantenuto una chiamata realistica da Gesù ai suoi seguaci. Quello che l’immagine ha di scandaloso può venire solo da lui: «Se qualcuno vuole venire dietro a me… prenda la sua croce e mi segua». Gesù non li inganna. Se veramente lo seguono, dovranno condividere il suo destino. Finiranno come lui. Questa sarà la prova migliore che sono seguaci fedeli.
Seguire Gesù è un impegno affascinate: è difficile d’immaginare una vita più degna e nobile, ma ha un prezzo. Per seguire Gesù è importante «fare»: fare un mondo più giusto e più umano; fare una Chiesa più fedele a Gesù e più coerente con il Vangelo: ugualmente importante però, o forse anche di più, «patire»: patire per un mondo più degno; patire per una Chiesa più evangelica.
Alla fine della sua vita, il teologo Karl Rahner scrisse questo: «Credo che essere cristiano sia l’impegno più facile, il più semplice e, allo stesso tempo, è così pesante quel “carico leggero” che ci dice il Vangelo! Quando lo si carica, esso si prende carico di noi, e più il tempo passa, più esso diventa pesante, ma arriverà ad essere più leggero. Alla fine rimane solo il mistero, ma è il mistero di Gesù».
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com