NON SOTTERRARE LA VITA
José Antonio PagolaLa parabola dei talenti è sicuramente una delle più conosciute: Prima di partire in viaggio, un signore affida i suoi beni a tre dei suoi servi. I due primi cominciano subito a lavorare. Quando il signore ritornò, gli presentano i risultati: ambedue hanno duplicato i talenti ricevuti. Il loro sforzo è ricompensato generosamente, perché hanno saputo rispondere alle aspettative del loro signore.
L'atteggiamento del terzo servo è strano. «Aveva fatto una buca nel terreno e vi aveva nascosto il denaro del suo padrone» per conservarlo al sicuro fino alla fine. Quando arriva il signore, glielo da pensando di aver risposto fedelmente ai suoi desideri: «ecco ciò che è tuo». Il signore lo condanna. «Questo servo è malvagio e pigro». Non ha capito nulla. Ha pensato soltanto a la propria sicurezza.
Il messaggio di Gesù è chiaro: no ai conservatori, sì alla creatività. No a una vita sterile, sì alla risposta attiva a Dio: no all'ossessione per la sicurezza, sì allo sforzo rischioso per cambiare il mondo. No alla fede sotterrata sotto in conformismo, sì alla sequela compromettendosi con Gesù.
È una tentazione molto forte evitare sempre i problemi e cercare la tranquillità: non comprometterci in nulla che possa complicarci la vita, difendere il nostro piccolo benessere. Non c'è modo migliore per vivere una vita sterile, piccola e senza orizzonte.
Succede lo stesso nella vita cristiana: Il nostro maggior rischio non è uscire dagli schemi di sempre e cadere in rinnovamenti esagerati, ma surgelare la nostra fede e spegnere la freschezza del Vangelo: dobbiamo chiederci che cosa seminiamo nella società, a chi doniamo speranza, dove rendiamo più lieve la sofferenza.
Sarebbe un errore presentarci davanti a Dio con l'atteggiamento del terzo servo: «Ecco quello che è tuo. Ecco il tuo Vangelo, il progetto del tuo Regno, il tuo messaggio di amore a quelli che soffrono. L'abbiamo conservato fedelmente. Non è servito a trasformare la nostra vita né a introdurre il tuo Regno nel mondo. Non abbiamo voluto rischiare, ma eccolo qui, int/atto»
José Antonio Pagola
Traduzione: Mercedes Cerezo
Publicado en www.gruposdejesus.com